La peer education si riconferma uno strumento educativo molto efficace nel lavoro con i ragazzi. Ecco alcune immagini del lavoro svolto con le classi 3A e 3B del liceo scienze umane al progetto di prevenzione Life On in collaborazione con il SerD sulla dipendenza da gioco d’azzardo, mondo social e videogiochi come progetto di alternanza scuola-lavoro. Dopo una prima fase di formazione dei peer, attraverso esperienze sulle Life Skills e l’intelligenza emotiva, gli stessi ragazzi, i peer, sono entrati nelle classi prime e seconde del loro istituto per proporre attività e riflessioni sul tema del gioco d’azzardo patologico. Credere nei ragazzi e farli sentire competenti è per loro sentirsi valorizzati e protagonisti. Coltivare la stima di sé e l’affrontare situazioni che possono farci sentire a disagio è invece uno step importante nella crescita degli adolescenti. Bravi ai nostri ragazzi che si sono messi in gioco e hanno creduto in loro stessi nonostante l’imbarazzo e la paura. Ora li aspetta un compito arduo da Peer teacher, avere come allievi i propri genitori e spiegare il mondo del gaming e dei social con i loro occhi e a modo loro. Questa progettualità continua ad essere la conferma che la rete e l’impegno di più realtà educative a favore dei ragazzi è un’arma vincente nella lotta al disagio. Ascoltare i ragazzi e dar loro il tempo e lo spazio per raccontarsi e creare è uno strumento che permette di coltivare futuri adulti consapevoli.
